Vanessa Combattelli è una scrittrice, docente e analista strategica. È nata a Sulmona, nel cuore dell’Abruzzo, sotto l’egida del Gran Sasso e con lo sguardo rivolto all’Adriatico.
Il giornalismo l’ha incontrato da ragazza — o forse è stato lui a incontrare lei — e da allora non l’ha più lasciata. Scrivere è per lei un atto di ribellione, un modo per interrogare il mondo e restituirgli senso.
A soli 18 anni è stata eletta consigliera comunale, diventando la più giovane d’Italia. Durante il suo mandato si è occupata della tutela dei piccoli borghi, promuovendo politiche capaci di valorizzarne l’identità senza snaturarli, e ha portato avanti una proposta per garantire ai giovani il diritto allo sport, indipendentemente dal reddito familiare.
Laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi Roma Tre, ha proseguito la sua formazione con studi in diritto commerciale e nuove tecnologie presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Nel 2018 ha ricevuto il Premio Nazionale ANGI per la sua giovane attività amministrativa e giornalistica.
Dal 2022 collabora con la Fondazione Italia USA, dove insegna nel Master “Leadership per le Relazioni Internazionali e il Made in Italy”.
Vanessa è fondatrice e direttrice de Il Cappuccino Rivista, progetto editoriale indipendente che richiama lo stile del giornalismo classico, riletto in chiave contemporanea.
Firma e ha collaborato con diverse testate italiane e internazionali, tra cui Il Giornale d’Italia, Scenari Internazionali, La Verità, Brussels Report, Il Giornale OFF e L’Occidentale.
Ha pubblicato il saggio “Business e Giustizia: cosa può insegnarci la Cina”, dedicato alle riforme del sistema giudiziario in Italia e in Cina, con un focus sui tribunali commerciali e speciali.
Oggi vive a Milano, dove lavora in ambito di strategia aziendale. Ha maturato esperienze professionali all’estero, tra il Lussemburgo e l’America, occupandosi di fondi di investimento e analisi finanziaria, e ampliando così il proprio sguardo sulle dinamiche globali e interculturali.
Scrive esplorando i nodi profondi della politica, della cultura e dell’identità occidentale, con una predilezione per ciò che sfida le narrazioni dominanti.
Si ispira dichiaratamente a Oriana Fallaci, sua mentore spirituale, incontrata tra le righe da giovanissima. Ne ha assorbito la lezione più profonda: un giornalismo libero, diretto, senza compromessi, dove parlare diventa un dovere: un imperativo categorico a cui non ci si può sottrarre
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